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Monique Veaute presenta Spoleto67

data di pubblicazione:
13/3/2024
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Cari amici,

sono felice di presentare il cartellone della 67ma edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto.
La città e il Festival, un connubio imprescindibile per gli artisti di tutto il mondo, quelli che su questo palcoscenico si sono esibiti in passato e quelli del nostro tempo, che a Spoleto giungono, o tornano, con il loro immaginario nutrito di creatività, di eticità, di speranza, di volontà di trasformazione. Il Festival non è solo una vetrina di grandi nomi ma un laboratorio in cui crescono idee, sinergie, collaborazioni, progetti artistici. Per questa ragione guardo ai talenti giovani tanto quanto alle proposte originali e ai nuovi mezzi espressivi.

Al centro della programmazione di questa edizione ci sono due opere e due letture originali e per certi versi antitetiche: Ariadne auf Naxos di Strauss, affidata alla Budapest Festival Orchestra e al suo direttore Iván Fischer, e Orfeo ed Euridice di Gluck con la regia di Damiano Michieletto e l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia. È il mito a guidare la riflessione di questa edizione, come elemento culturale che ci costringe al confronto con interrogativi per definizione irrisolti, come espressione del complesso rapporto tra gli individui e la società, delle esperienze che risuonano collettivamente e nelle quali ci si riconosce e che sono alla base della civiltà occidentale.

Il programma, che hanno curato con me Marco Ferullo e Francesca Manica grazie all'organizzazione di Paola Macchi, segue la traccia del mito: la regista francese Jeanne Candel si lascia ispirare da quello di Baùbo, i concerti di mezzogiorno
ci portano ad esplorarne gli archetipi musicali con artisti come JACK Quartet, La Lira di Orfeo, i musicisti della Budapest Festival Orchestra e dell’Orchestra da Camera di Perugia. Alessandro Baricco presenta in prima assoluta la sua “Breve
ed eretica Storia della Musica classica” con La curiosa eredità di Orfeo. Torna con noi la direttrice e soprano Barbara Hannigan alla testa dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia nel concerto finale e per un nuovo appuntamento al Romano insieme
a un gruppo di grandi musicisti dal jazz alla contemporanea.

Grande attenzione è riservata alle altre musiche: arriva in esclusiva in Italia Daniel Lopatin, conosciuto come Oneohtrix Point Never, tra i più influenti nomi dell’elettronica internazionale. La voce suadente di Lizz Wright segna
un appuntamento imperdibile con la musica afro-americana. Apre il Jazz Club alla Chiesa di Sant’Agata.

Ospite d’eccezione del Festival è Isabelle Adjani che dà voce ai testi di giganti della letteratura francese e italiana. L’attenzione verso i giovani registi e drammaturghi riporta il regista Antonio Latella a lavorare con gli allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico per quattro nuovi spettacoli. È atteso il ritorno di Davide Enia con un ritratto della sua Palermo.

La compagnia #SIneNOmine presenta il nuovo spettacolo nato dal laboratorio nella Casa di Reclusione di Spoleto. Leonardo Lidi conclude il suo progetto Čechov con Il giardino dei ciliegi e torna il regista umbro Liv Ferracchiati con La morte a Venezia.

La danza irrompe con la star mondiale Friedemann Vogel, una nuova creazione di Wayne McGregor, una grande produzione in Piazza Duomo di Yoann Bourgeois, accompagnato da un’altra star dell’elettronica, la musicista Hania Rani, e ancora con Mehdi Kerkouche, uno dei più acclamati talenti del momento, e Dimitri Chamblas con Kim Gordon, bassista dei Sonic Youth. Una nuova e potente esperienza immersiva è firmata dal duo Adrien M & Claire B. Tanti gli appuntamenti per la città: Stefano Mancuso torna per una nuova lectio magistralis mentre i danzatori della compagnia Il Posto trasformano in palcoscenico le superfici verticali dei palazzi della città. Nasce infine un progetto didattico musicale per i bambini della scuola primaria.

Prosegue il lavoro della Fondazione Carla Fendi anche con una mostra del fotografo Luis Alberto Rodriguez che reinterpreta alcuni preziosi costumi provenienti dall’archivio storico del Festival dei Due Mondi e quello di Monini con i concerti e le tante iniziative di Casa Menotti. A Palazzo Collicola la mostra di Chiara Camoni, autrice del manifesto, e quelle in collaborazione con Mahler & LeWitt Studios.

Ancora una volta, permettetemi di ringraziare il Ministero della Cultura, la Regione Umbria e il Comune di Spoleto per il sostegno e il riconoscimento del valore culturale del Festival dei Due Mondi, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione e lo staff, la città, le istituzioni pubbliche, gli sponsor e i partner italiani e stranieri, i Mecenati e gli Spoleto Festival Friends.

Non vedo l’ora di incontrarvi tutti a Spoleto.