
Sharon Eyal
Dall’intervista di Anna Bandettini su D la Repubblica, 18.06.2023
Dal corpo all’anima
Sarà che la sua danza esce dai canoni convenzionali: è contemporanea ma anche classica e clubbing culture. Sarà il ritmo complesso dei corpi sensuali e tesi dei suoi ballerini, la precisione fisica e l’energia esplosiva, la vitalità profonda e oscura frutto di una sensibilità coreografica decisamente femminile. Quel che è certo è che tutti i suoi spettacoli incantano, sono una immersione emotiva, senza timore di essere eccessivi. Proprio come lei, Sharon Eyal, coreografa israeliana di fama internazionale, 52 anni, bella con le stravaganti acconciature e il trucco estroso, soprattutto bravissima: passata da musa della leggendaria Batsheva Dance Company di Ohad Naharin (fino al 2018) a titolare dal 2013 di una sua compagnia, la L-E-V (in ebraico vuol dire “cuore”). Che guida con il suo compagno Gai Behar, realizzando successi come il Love Cycle, con lo strepitoso Chapter 3: The Brutal Journey of the Heart applaudito a Torino-Danza. «A Spoleto vedrete qualcosa di diverso», avverte Sharon Eyal parlandoci della sua nuova creazione dalla casa di campagna, in Francia, dove si trova con la famiglia. Si intitola Into the Hairy e sarà sul palco del Festival dei Due Mondi, diretto da Monique Veaute, dal 30 giugno al 3 luglio.
Coprodotto dal festival in collaborazione con Orsolina 28, ha un titolo «che è pieno di richiami e significati, anche per l’assonanza tra hairy, peloso, e Harry, spiazzante», scherza Sharon. È uno spettacolo sulla solitudine, l’amore e molto altro. «Tocca sentimenti profondi, connessi al momento in cui viviamo, ma è anche un progetto intimo, segreto, triste e molto fisico, che ha messo a nudo la mia anima». Era un’urgenza, «come quando hai qualcosa dentro e non vedi l’ora di buttarlo fuori».
Sette i danzatori in scena, in «tute di pizzo che paiono strappate dalle unghie di un gatto». Sono firmate da Maria Grazia Chiuri per Christian Dior Couture, designer con cui Eyal ha un rapporto di consuetudine dal 2018, quando coreografò la sfilata per la maison. «Con Maria Grazia c'è chimica, ci capiamo al volo. Lei, come me, vede gli abiti come uno spazio in cui il corpo deve abitare, in cui stare bene». Eyal ama lavorare con chi parla lo stesso linguaggio. «È successo anche con Koreless», il produttore 31enne che firma le musiche di Into the Hairy, mix di elettronica e ambient. A conferma del clima da “grande famiglia” che Sharon sa instaurare, «mio figlio tredicenne Charlie canta un brano dello spettacolo, mentre mia figlia Noah, 21 anni, si è occupata del trucco e dei capelli creando qualcosa di particolare, quasi una mutazione».