China Moses

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China Moses
Il jazz come stile di vita
di Paola BabichElle

Cantante, compositrice e performer, China Moses torna a esibirsi in Italia l'11 luglio al Festival dei Due Mondi di Spoleto, dove porterà un concerto che intreccia jazz, soul, blues e R&B in un racconto intimo e potente. Figlia d'arte – la madre è Dee Dee Bridgewater, leggenda del jazz, e il padre il regista Gilbert Moses – l'artista americana, classe 1978, si definisce "figlia di due genitori adorabili" che le hanno insegnato a credere nell'arte come forma di libertà. Con una carriera che attraversa radio, educazione musicale e tournée internazionali, Moses ha fatto della voce il suo strumento e del palco la sua casa: "Non sono una superstar, ma so che la nostra gioia arriva al pubblico", racconta. Il concerto di Spoleto sarà anche l'occasione per presentare il nuovo album It's Complicated, un progetto nato da anni di esperienze, riflessioni sulla perdita e sulla solitudine, ma anche sull'amore, la sensualità e le radici della black music americana. "Ogni volta che scrivo canzoni cerco di aiutare chi ascolta a entrare nel mio mondo", dice Moses, convinta che le parole siano magiche e il jazz un modo di essere.

"Cos'è il jazz per me? È la mia cultura, è la mia storia", dice China Moses. "È una forma d'arte tipicamente nera americana, creata da persone delle quali condivido la preziosa eredità. Non è soltanto musica, è anche uno stile di vita, un modo di pensare, l'essere in grado di improvvisare, di dare sempre il massimo. Il jazz è multiforme, intergenerazionale, non ha età; può aprire gli animi e condurre lontano, e ciascuno è benvenuto". L'artista statunitense, classe 1978, figlia d'arte (la madre è la celebre cantante Dee Dee Bridgewater, il padre è il regista Gilbert Moses), sprizza energia ed entusiasmo e l'occasione giusta per approfondire la sua conoscenza è a portata di mano: Moses si esibirà, infatti, l'11 luglio a Spoleto, a Palazzo Collicola, nell'ambito del 68° Festival dei Due Mondi, dove condurrà gli spettatori nel suo universo, in cui il jazz si rifà alle sue radici, ma assume anche nuove forme intime e attuali, in grado di toccare corde profonde. Nella scelta dei brani attingerà in particolare al suo nuovo lavoro in uscita, It's complicated, che arriva a otto anni dall'ultimo, Nightintales. "È il mio settimo album, con composizioni originali che rappresentano il mio percorso: un mix di black music americana, jazz, soul, blues, R&B, con un pizzico di hip hop", racconta l'artista. "La differenza, rispetto al precedente, sta soprattutto nel fatto che il tempo passa, quindi io stessa non sono la medesima persona di anni fa. I temi su cui ho lavorato per i testi riguardano resistenza che scorre veloce, facendoci provare emozioni e sentimenti diversi". Nell'album ci sono anche brani sulla perdita, specie delle persone care, e sulle sparatorie di massa e gli attacchi terroristici accaduti in passato in Francia (dove l'artista vive saltuariamente, ndr), come quello al Bataclan. "Ma parlo anche delle app di appuntamenti, mi concentro sull'osservare cosa rappresenti una città per le persone, tocco il tema della solitudine. Insomma, emergono tanto amore, gioia, sensualità e vita", aggiunge. Del resto, l'esperienza personale e professionale di China Moses è quanto mai ricca e sfaccettata. Oltre a essere un'esponente di spicco dello scenario musicale internazionale è anche produttrice e conduttrice radiofonica, inoltre è impegnata in attività educative. Nata a Los Angeles, cresciuta tra Parigi, Londra e New York, è sempre in movimento. "Sono stata fortunata ad aver avuto dei genitori che hanno vissuto per l'arte, credendoci e ritenendola una forma di libertà; due persone adorabili che hanno sempre incoraggiato i propri figli a essere chiunque desiderassero", dice. L'affinità che la lega a Dee Dee Bridgewater è fortissima. "È semplicemente una delle musiciste più incredibili che conosca", spiega. "Ed è stata, e lo è tuttora, una mamma fantastica. Devo ammettere che mi ci è voluto un po' per trovare me stessa dal punto di vista musicale, ma lei non si è mai intromessa, anche se viene ai miei concerti e conosce tutte le mie canzoni; mi ha sempre supportata e incoraggiata, mi ha insegnato l'indipendenza, anche dando l'esempio, dato che è stata produttrice di se stessa per molto tempo e ha una sua etichetta, gestita da mia sorella". Il fratello minore di China Moses, invece, è polistrumentista. "Insomma", aggiunge, "posso dire che siamo figli di due bravi genitori. Perfetti? No. Divertenti? Eccome!". E capaci di trasmettere tanta passione per il lavoro, massimo rispetto per il pubblico e una straordinaria creatività, elementi fondamentali per Moses. "Penso che le parole siano magiche. Ogni volta che creo la mia musica, cerco di scrivere canzoni che facciano percepire a chi le ascolta che sono frutto di un grande impegno: mi sono presa del tempo apposta per loro, per aiutarli a capire chi sono io e farli entrare nel mio mondo. E poi, provo anche a comporre pezzi che i miei musicisti non si annoino a suonare, visto che mi esibisco così tanto". China Moses, infatti, ama cantare live. "Sono in tour dal 2008: prima della pandemia facevo quasi 60 concerti all'anno, nel 2025 ne farò 40. Mia madre è in tour da quando aveva 17 anni e ora ne ha 75. È uno stile di vita. Non la prendo alla leggera, è una responsabilità. Gli album per me sono secondari, sono come una polaroid, una foto di un momento". La voce è il suo strumento, ma la vera emozione è cantare dal vivo. "Con la consapevolezza di esibirmi di fronte a gente che ha speso soldi duramente guadagnati per dare a me e alla mia band la possibilità di salire sul palco. Questo è per me il massimo onore. Non sono una superstar, non guadagno un sacco di denaro, ma so che al pubblico arriva la nostra gioia, il nostro impegno. Del resto, mi piacciono gli esseri umani, le loro storie, amo conoscere culture e luoghi diversi; più impari dagli altri, più sai, più cresci. Tutto ciò che faccio mi rende l'artista che sono e, cosa più importante, una persona migliore".