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IL CAMBIO DEI CAVALLI

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Teatro

Sinossi

Un’artista così originale, che ha attraversato la storia dello spettacolo italiano e che rappresenta un caposaldo della cultura italiana, non ha certo bisogno di presentazioni. Per lei parla una carriera unica, durata oltre sessant’anni, fra teatro, radio, cinema e televisione, caratterizzata da uno stile inconfondibile, basato su un uso intelligente e sottile dell’ironia.

Attenta lettrice della società e delle sue dinamiche, associa al valore dell’attrice quello dell’autrice e dell’intellettuale che ha modernizzato il linguaggio, inventato maschere e coniato autentici prototipi di comicità, Franca Valeri non ha mai smesso di essere innovativa, pur rimanendo sempre fedele a se stessa e al suo linguaggio colto, raffinato, denso, ma anche incredibilmente popolare.

A conferma della sua inesauribile vitalità artistica, ci regala oggi il suo ultimo gioiello drammaturgico, Il cambio dei cavalli, nel quale il consueto, pungente sarcasmo si sposa ad una meravigliosa arguzia di scrittura. Un testo che, come sempre, coinvolge, diverte e fa riflettere grazie al piglio forte e svagato dei personaggi che lo animano, ai dialoghi vivaci e ricchi d’intelligente e amabile ostilità, alle battute brillanti e caustiche, alla ricchezza di riflessioni e aforismi.

"Non c’è mai astrazione nella sua scrittura: sì ride molto ma, rispetto ai grandi autori dell’assurdo, Franca Valeri dà a ogni battuta, anche quella apparentemente più astrusa, una solida àncora esistenziale. Ed è un piacere far tesoro della sua saggezza disillusa e del suo straordinario talento nel rimanere intimamente e autenticamente giovane perchè instancabilmente curiosa e disponibile".

I personaggi

Una vecchia signora ironica e raffinata; un ricchissimo imprenditore (figlio dell’amante storico, morto da alcuni anni, della vecchia signora); una specie di escort, arrampicatrice sociale. L’imprenditore sfreccia, indolente e infastidito, lungo il suo percorso di finanziere e puttaniere, ma sempre più spesso si concede una sosta, il cambio dei cavalli, appunto, da questa sua improbabile e comprensiva matrigna. Con lei intrattiene discorsi bizzarri e laterali, ma che toccano nel profondo la sua debolezza esistenziale. E la ragazza? La ragazza, nonostante tutto, alla fine se lo sposerà.

Il cambio dei cavalli è stato nei secoli quello che oggi si chiama (per ora) far benzina. Il viaggio riprende, i cavalli sono freschi, il serbatoio è pieno. Il tema mi affascina metaforicamente dato che, se il teatro ha potuto toccare sublimi vette drammaturgiche, come anche assumersi l’oneroso compito di interprete della causa civile, è certamente, da sempre, il miglior contenitore delle segrete ambiguità dei rapporti umani.

La protagonista di questa commedia ha nella vita di due uomini (uno raccontato, l’altro presente), un ruolo confortante e insieme chiarificatore, che è il senso della vera complicità.

I due uomini sono padre e figlio, il che pone spesso in scena il problema del conflitto generazionale.

Ho scritto ancora una volta per Urbano Barberini, confidando nella sua raffinata capacità di interpretare l’inquietudine dell’uomo moderno.

A due generazioni bisognava opporre la terza, qui una giovane donna. Anche la sua improntitudine potrebbe mascherare la "stanchezza dei suoi cavalli".

Ma è naturalmente una commedia comica.

Franca Valeri

Oltre a quel mix inconfondibile e irrinunciabile di garbo, ironia, arguzia e levità che ha costruito negli anni il suo inossidabile e personalissimo stile, la nuova commedia di Franca Valeri mi ha affascinato per la grazia e l’originalità con le quali medita sul problema generazionale, sul peso e l’ingombro dei Padri sulla vita e sul futuro dei Figli, specie se figli maschi…

Sembra che Franca Valeri, da sempre dedita a quelle chirurgiche e irresistibili "ispezioni" nell’animo femminile, ne Il cambio dei cavalli, si diverta a scandagliare con la sua penna-bisturi i nodi irrisolti di quello maschile, stigmatizzati dalla paradigmatica domanda amletica "essere o non essere", declinata, ovviamente, a suo modo.

Un interessante fraseggio rapsodico, originalissime "cesure" e "staccati" conferiscono alla nuova commedia quella particolarissima leggerezza della profondità, tipica dei veramente grandi, che dopo aver tanto osservato e compreso, sanno ben guardarsi e mettersi al riparo dal pericolo di prendersi troppo sul serio…

Giuseppe Marini

Crediti

Programma

di Franca Valeri

con

Franca Valeri

Urbano Barberini

Alice Torriani

regia Giuseppe Marini

scene Alessandro Chiti

l’abito di Franca Valeri è di Roberto Capucci

gli abiti di Urbano Barberini sono di Sagripanti

gli abiti di Alice Torriani sono stati curati da Helga H. Williams

luci Michelangelo Vitullo

assistente alla regia Riccardo Francia

direttore di scena Alessandro Sorrenti

scenografo assistente Fabiana Di Marco

sarta** Maria Rita De Mercurio**

scenografia **O.C.S.A. **

parrucche Rocchetti

calzature Pompei

service **S.T.A.S. **

trasporti Botticelli

ufficio stampa Margherita Fusi

fotografie Federico Riva

amministratore Angelo Montano

produzione Società per Attori in collaborazione con Compagnia Urbano Barberini

Programma di Sala

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Date & Biglietti

INFO BIGLIETTERIA
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2014
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Complesso monumentale di San Nicolò
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Biografie

FRANCA VALERI

Nata a Milano ma romana d’adozione Franca Valeri (cognome d’arte scelto in omaggio allo scrittore Paul Valéry) vanta una carriera eccezionale: attrice, sceneggiatrice, regista, autrice. Approda in teatro quasi per caso. Dopo aver rivelato le sue doti satiriche nei salotti mondani e intellettuali milanesi, dove si diverte a dare vita a personaggi ispirati al costume contemporaneo, fatto di frivolezze e ipocrisie, fedeli specchi di un ambiente borghese.

In principio era la radio, quando nei panni della "signorina Cesira" imperversava in trasmissioni come Il rosso e il nero, palestra per gli attori della "commedia all’italiana" anni ’50. Poi, con l’avvento della televisione, è stata la "signorina Snob" e ha raggiunto la popolarità come "signora Cecioni" (per la precisione "la figlia della sora Augusta, quella maritata Cecioni"). Il teatro e, soprattutto, il cinema l’hanno vista protagonista discreta e intelligente: grazie alla sua versatilità e alla strepitosa capacità di osservare e riprodurre espressivamente - in modo impietoso, a volte fino alla crudeltà - i tic più eloquenti del perbenismo borghese, ha saputo ritagliarsi uno spazio personalissimo e stilisticamente inconfondibile. Il 1951 è l’anno in cui esordisce in teatro (con la compagnia dei Gobbi, da lei fondata insieme ad Alberto Bonucci e Vittorio Caprioli) ed anche al cinema, con una particina in _Luci del varietà _di Alberto Lattuada e Federico Fellini. Da allora, senza mai perdere di vista il teatro e la televisione, recita accanto ai "mostri sacri" del cinema italiano: Totò (fortunatissima la sua apparizione in Totò a colori nel 1952), Vittorio De Sica, Alberto Sordi e Sophia Loren. È diretta da registi come Dino Risi (Il segno di Venere, 1955; Il vedovo, 1959), Mario Monicelli (Un eroe dei nostri tempi, 1955), Luigi Comencini (Mariti in città,1957), Steno (Piccola posta, 1955), Mauro Bolognini (Arrangiatevi, 1959), Alessandro Blasetti (Io, io e gli altri, 1965, La ragazza del bersagliere, 1967). Negli anni ’70 e ’80, numerose sono le sue esilaranti partecipazioni a varietà televisivi e, più recentemente, molto apprezzate sono le sue divertenti apparizioni in sit-com e fiction.

In tutti questi anni Franca Valeri non ha mai smesso di fare teatro: ci limitiamo a citare le prove più significative dell’ultimo decennio: Mal di Madre di Pierre Olivier Scotto, regia di Patrick Rossi Gastaldi, Alcool scritto e diretto da Adriana Asti, Possesso di Abraham Ben Yehoshua, regia di Toni Bertorelli, La vedova Socrate da Friedrich Durrenmatt, da lei scritto, diretto e interpretato, _Il Giocatore _di Carlo Goldoni, regia di Giuseppe Patroni Griffi, Carnet de Notes da lei scritto e interpretato e _Les Bonnes _di Jean Genet, entrambi diretti da Giuseppe Marini. La ultima commedia da lei scritta e interpretata, Non tutto è risolto, diretta da Giuseppe Marini, è stata rappresentata nei maggiori teatri italiani.

Non solo attrice, ma anche sceneggiatrice, regista e autrice ha pubblicato numerosi libri: Il diario della signorina Snob (Mondadori 1951, Lindau 2003), Le donne (Longanesi 1960), Le Catacombe (Cappelli 1961), Questa qui, quello là (Longanesi 1965), Toh, quante donne (Mondadori 1992, Lindau 2004), _Tragedie da ridere _(La Tartaruga 2003), Animali e altri attori (Nottetempo 2005) _Di tanti palpiti _(La Tartaruga 2009), Bugiarda no, reticente (Einaudi 2010), Non tutto è risolto (Einaudi 2011), L’educazione delle fanciulle (con Luciana Littizzetto, Einaudi 2011) e l’edizione aggiornata di Le donne (Einaudi 2012).

URBANO BARBERINI

Dedica la prima parte della sua carriera all’attività cinematografica e televisiva. Fra i molti film a cui ha partecipato ricordiamo l’Otello di Franco Zeffirelli, Opera di Dario Argento, Miss Arizona accanto a Marcello Mastroianni, Acque di primavera di Jerzy Skolimowsky, _La Bibbia _di Roger Young, Come mi vuoi di Carmine Amoroso, Les montagnes bleues di Paolo Barzman, Maria Josè di Carlo Lizzani, _La vita cambia _accanto a Mariangela Melato e Isabella Ferrari, Una sola debole voce 2 e _Nel mio amore _accanto a Licia Maglietta. Numerose le partecipazioni a produzioni televisive, anche internazionali, tra cui 3 serie tv in Gran Bretagna, TECX e Straithblair (prod. BBC), e recentemente _Cinderella _di Christian Daguy.

Nel 1996 debutta a teatro con una novità italiana di Daniele Falleri, Sulle spine, che, oltre a ricevere un ottimo riscontro da parte della critica, segna l’incontro con Franca Valeri e l’inizio di una proficua collaborazione artistica che ancora oggi li vede insieme sul palcoscenico.

Tra gli ultimi spettacoli, che lo vedono sempre nel ruolo di protagonista, ricordiamo Non tutto è risolto di Franca Valeri con la regia di Giuseppe Marini, Mal di madre di Pierre Oliver Scotto con la regia di Patrick Rossi Gastaldi, _Possesso _di Abraham Yehoshua con la regia di Toni Bertorelli, Il giuocatore di Goldoni con la regia di Giuseppe Patroni Griffi, Blue Orange di Joe Penhall con la regia di Franca Valeri, Processo a Giulio Cesare di Corrado Augias con la regia di Giorgio Ferrara e _39 Steps _di John Buchan con la regia di Maria Aitken.

Nel 2012 dà vita ad una sua compagnia teatrale portando di nuovo in scena Sulle spine con una nuova regia e un nuovo allestimento. Lo spettacolo è stato recentemente rappresentato a Roma e all’Istituto di Cultura Italiana a Londra. Nel 2013 è al Festival di Spoleto con un testo di Neil LaBute, Incantevole - Lovely Head, con la regia di Marco Calvani.

Dopo gli studi alla Weber Douglas di Londra e alla prestigiosa Stella Adler Academy di Los Angeles ha mantenuto un costante interesse verso la drammaturgia contemporanea inglese e americana. Ha tradotto e rappresentato per la prima volta in Italia John Penhall, uno dei più quotati drammaturghi inglesi.

Al lavoro d’interprete affianca oggi quello di imprenditore agricolo. È amministratore, con il titolo di Bali di Gran Croce, del Baliaggio di San Sebastiano nello SMOM. È fondatore e coordinatore del Comitato "Salviamo Villa Adriana" che si è battuto contro l’insediamento di una discarica nelle vicinanze del sito Unesco e che ancora oggi si batte per la valorizzazione e tutela dell’Agro Romano antico. Nel 2012 assume la direzione artistica del Festival "Salviamo Villa Adriana" finalizzato a sensibilizzare il pubblico sulle potenzialità economico-turistiche del territorio e a proporre un’alternativa di sviluppo sostenibile in un’area archeologicamente preziosissima.

ALICE TORRIANI

Diplomata all’Accademia d’arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2007 lavora in teatro con Massimo Castri (Tre Sorelle), Alvis Hermanis (Le Signorine di Wilko), Carmelo Rifici (Visita al padre) e Gabriele Lavia (Memorie dal Sottosuolo). Continua la formazione seguendo stage nazionali e internazionali (Antonio Latella, Luca Ronconi, Danio Manfredini, Chiara Guidi, Fausto Paravidino, Margie Haber, Jordan Bayne). Da qualche anno collabora con giovani registi teatrali come Thea Dellavalle e Antonio Mingarelli.

Al cinema lavora con Valerio Mieli in Dieci Inverni, Alina Marazzi in Tutto parla di te, Lucio Pellegrini in È nata una star, Claudio Noce in Good morning Aman. In televisione ha preso parte ad alcune serie televisive, l’ultima attualmente in onda Le mani dentro la città diretta da Alessandro Angelini. In autunno uscirà il suo primo romanzo, edito da Fandango libri.

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