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Il Festival dei Due Mondi ha inaugurato la direzione artistica di Daniele Cipriani

data di pubblicazione:
15/12/2025
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Nel clima raccolto che precede il Natale, la Cattedrale di Santa Maria Assunta di Spoleto ha accolto Elevazione spirituale, appuntamento ideato dal neodirettore artistico Daniele Cipriani in collaborazione con l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia e prima occasione in cui il Duomo riapre le proprie porte al Festival dei Due Mondi dopo l’era Menotti, inaugurando un nuovo capitolo della manifestazione.

In una Cattedrale gremita, musica e parole si sono intrecciate grazie alla Nova Opera Orchestra e al Coro della Diocesi di Roma diretti da Mons. Marco Frisina, accompagnati da letture dalla forte carica meditativa interpretate dai detenuti della Casa di Reclusione di Spoleto: un passo da Bariona o il figlio del tuono di Jean-Paul Sartre e un discorso di Papa Leone XIV sul tema della pace. La partecipazione dei detenuti si inserisce anche nel contesto del Giubileo dei detenuti, l’ultimo grande evento dell’Anno Santo dedicato ai reclusi e alle persone che li assistono, in programma questo weekend a Roma.

La serata ha proposto un itinerario musicale che ha richiamato – come ha sottolineato lo stesso Mons. Frisina – la capacità della musica di parlare al cuore con la semplicità della bellezza e di aprire l’animo alla gioia e alla speranza. Il programma ha unito pagine della tradizione a composizioni originali di Frisina, tra cui il Gloria dalla Messa Esultate nel Signore, Tre quadri di Natale, Tante schiere d’Angeli, O magnum mysterium, il Magnificat e Adorazione di Maria.

L’appuntamento è stato preceduto, presso il Teatro Caio Melisso Carla Fendi, dall’incontro Radici, un titolo che richiama gli obiettivi della 69ª edizione del Festival in programma dal 26 giugno al 12 luglio 2026: intrecciare memoria e futuro, identità e nuove prospettive.

L’occasione ha permesso a Daniele Cipriani di presentare la squadra che lo accompagnerà in questo nuovo percorso: la pianista Beatrice Rana – tra le interpreti più acclamate a livello internazionale – come Consulente per la Musica classica, e il regista Leo Muscato – noto per la sua ricerca drammaturgica e la rilettura dei grandi classici – come Consulente per l’Opera e la Prosa.

«Assumere la direzione artistica del Festival dei Due Mondi», ha commentato Daniele Cipriani, «significa raccogliere un’eredità importante, quella di un festival che fa dell’arte un ponte tra culture diverse». Ha ricordato come Spoleto insegni che la modernità nasce dal dialogo con le radici, dalla capacità di guardare avanti senza nostalgia e dimenticare da dove si viene. Con la governance rinnovata, pensata per rafforzare internazionalità e legame con la città, si apre dunque un nuovo capitolo: un Festival democratico, per tutti ma fondato sull’eccellenza, su una programmazione interdisciplinare e su artisti straordinari e nuovi talenti, in cui innovazione e identità procedono insieme anche grazie a nuove partnership. Un percorso che, nelle parole di Cipriani, permetterà al Festival di continuare a essere una città ideale, dove l’arte unisce i mondi verso un futuro condiviso.

Nessuna anticipazione sulla programmazione, che sarà invece svelata in una conferenza stampa istituzionale, solo un accenno a grandi appuntamenti in apertura e in chiusura del Festival rispettivamente con l’Opera e il concerto finale e un grande progetto di alta formazione per i giovani, Festival dei Due Mondi Academy. L’edizione coinvolgerà circa mille artisti, molti dei quali internazionali, e vedrà la presenza di un grande direttore d’orchestra per un concerto imperdibile il 3 luglio in Piazza Duomo.

Insieme a Cipriani, sul palcoscenico del Teatro Caio Melisso Carla Fendi si sono alternati gli interventi dei collaboratori artistici.

Per Beatrice Rana «è un grande onore e una grande responsabilità ricevere il testimone della programmazione musicale del Festival dei Due Mondi di Spoleto, festival che ha visto le più grandi personalità musicali del ‘900 avvicendarsi nella creazione e nella sfida continua che il ponte fra i due mondi imponeva continuamente. Il mio desiderio per questa avventura che inizia è quello di individuare in queste due settimane un prisma che sappia rifrangere quattro diversi raggi: due geografici e due cronologici. Da una parte l’Italia e il resto del mondo, con un’attenzione ovviamente per gli Stati Uniti, dall’altra le radici e l’avanguardia. Sono questi gli assi cartesiani che hanno guidato le mani di Gian Carlo Menotti nella creazione di questo Festival straordinario e spero che il mio contributo all’interno della squadra immaginata da Daniele Cipriani possa rappresentare un ulteriore capitolo felice di questa storia».

A seguire, Leo Muscato ha sottolineato come per lui sia «un vero piacere entrare in questa squadra e poter contribuire al lavoro di un’istituzione così prestigiosa. Il teatro resta il luogo in cui la comunità si ritrova perché ha bisogno di stare insieme: per raccontare e lasciarsi raccontare ciò che non può essere taciuto. È uno spazio che colma i vuoti, cura le ferite e mantiene vivo un dialogo continuo fra presente, passato e futuro. Amo Spoleto e il suo Festival e ne riconosco il valore anche per aver dato spazio non solo agli artisti ma a maestranze e tecnici eccezionali».

Al fianco della squadra artistica, sono intervenuti il Presidente della Fondazione Festival dei Due Mondi Andrea Sisti e la Presidente dei Mecenati del Festival Maria Teresa Venturini Fendi che hanno condiviso il loro sostegno alla nuova direzione.

«A Daniele Cipriani rivolgo il mio più sincero augurio di buon lavoro. Sono certo che la sua esperienza e la sua visione sapranno proseguire e rinnovare la grande tradizione del nostro Festival, nel segno dell’eccellenza e dell’apertura internazionale che da sempre lo contraddistinguono», ha commentato Andrea Sisti.

Mentre per Maria Teresa Venturini Fendi «essere mecenati è importante non solo per il contributo che viene dato ma perché vuol dire avere senso civico e responsabilità sociale».

Per l’occasione, il palcoscenico del Teatro Caio Melisso Carla Fendi è stato allestito con sedute provenienti da alcune celebri scenografie del Festival, fra cui elementi da Le Nozze di Figaro (2016) e dal Don Giovanni (2017), entrambi con scene firmate dai Premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Un dettaglio che ha contribuito a creare un ponte ideale tra la storia della manifestazione e il suo nuovo corso e che ha ulteriormente arricchito questo evento particolarmente partecipato.

Importanti anche la presenza e gli auguri delle istituzioni nazionali e locali.

In una nota ufficiale il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha espresso il proprio sostegno sottolineando che «la direzione artistica di Daniele Cipriani raccoglie l’eredità dei suoi predecessori con un profondo senso di continuità e, al tempo stesso, imprime un impulso capace di proiettare il Festival verso il futuro». Il Ministro ha poi evidenziato la dimensione sociale della manifestazione, che resta «luogo di partecipazione, inclusione e condivisione», e ha espresso fiducia per «una nuova stagione di eccellenza, scambio e visione internazionale», rivolgendo un augurio di un’esperienza ricca di ispirazione, bellezza e partecipazione al pubblico e a chi contribuisce alla realizzazione del Festival.

Il Presidente della Commissione Cultura della Camera dei deputati On. Federico Mollicone, presente all’evento ha dichiarato che «Elevazione spirituale al Duomo di Spoleto, organizzato dal Festival dei Due Mondi in collaborazione con l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, rappresenta un momento di spiritualità che dimostra come la cultura possa radicarsi nelle comunità e valorizzare i luoghi simbolo.  Complimenti al neodirettore artistico Daniele Cipriani per la sua visione e il nuovo corso del Festival, mirato a valorizzare il patrimonio storico e culturale su scala internazionale e a rafforzare il legame con la città. Ribadisco il mio impegno a sostenere iniziative artistiche che coniughino eccellenza, attenzione al territorio e promozione internazionale dell’identità culturale».

Il Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, in un contributo inserito nel programma di sala dell’evento, ha salutato con favore il nuovo corso «che manifesta l’intenzione di valorizzare il brand culturale della rassegna e di irrobustire il legame con la città che ha dato i natali a una delle kermesse più note al mondo».