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© Fondazione Festival dei Due Mondi - Foto Maria Laura Antonelli

Il Festival dei Due Mondi saluta Adriana Asti, grande protagonista del teatro e del cinema italiani

data di pubblicazione:
31/7/2025
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Spoleto, 31 luglio 2025 – Il Presidente Andrea Sisti, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio dei Revisori dei Conti, con la direttrice Monique Veaute, Paola Macchi e tutto lo staff della Fondazione Festival dei Due Mondi, si uniscono nel ricordo commosso di Adriana Asti, scomparsa oggi a Roma, attrice tra le più significative del teatro e del cinema italiani, che ha segnato la storia del Festival dei Due Mondi con interpretazioni memorabili, lasciando un’impronta indelebile tanto sul palcoscenico quanto nella vita culturale della città di Spoleto.

La sua carriera straordinaria, durata oltre sessant’anni, l’ha vista collaborare con alcuni dei più grandi registi italiani e internazionali: Luchino Visconti, Giorgio Strehler, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Luis Buñuel, Luca Ronconi, Marco Tullio Giordana, Robert Wilson e Benoît Jacquot. La sua capacità di passare dal classico alla sperimentazione, dal cinema alla scena, dalla prosa all’autobiografia teatrale, l’ha resa un’artista unica e riconoscibile, voce libera e anticonformista nel panorama culturale italiano.

Il legame con il Festival dei Due Mondi è stato profondo e duraturo. La prima immagine che la ritrae a Spoleto risale al 1958, anno della prima edizione, quando fu fotografata in un bar della città insieme a Luchino Visconti. Da allora, Adriana Asti è tornata più volte come protagonista di spettacoli che hanno segnato la storia recente del Festival, condividendo il cammino artistico e umano con Giorgio Ferrara, direttore artistico della manifestazione dal 2008 al 2020 e suo compagno di vita. Insieme a Ferrara ha condiviso visioni, allestimenti e scelte di cartellone, contribuendo a definire l’anima teatrale del Festival nei suoi anni più rinnovati.

Le apparizioni più significative di Adriana Asti al Festival dei Due Mondi includono:

Giorni felici (2009), di Samuel Beckett, diretta da Robert Wilson

Milano che non c’è più (2011), omaggio alla sua città natale

La voce umana / Il bell’indifferente (2013), con regia di Benoît Jacquot

Danza macabra (2014), con Giorgio Ferrara, regia di Luca Ronconi

Il mare è blu – Jadasmeeristblau (2015) tratto da una canzone di Happy End, composto da un repertorio vario dell'opera brechtiana

Memorie di Adriana (2017), di Andrée Ruth Shammah

Donna Fabia (2018), film-installazione di Marco Tullio Giordana

La Ballata della Zerlina (2019), al Teatro Caio Melisso Carla Fendi, con la ribelle Zerlina interpretata accanto a Lucinda Childs  

Lo spettacolo Memorie di Adriana fu una prima nazionale a Spoleto60: un monologo-introspezione in cui Adriana Asti si raccontava attraverso ricordi, ironia e riflessioni sul palcoscenico stesso, trasformando il teatro in uno spazio di verità interiore.

La scelta del Teatro Caio Melisso Carla Fendi come sede delle sue ultime apparizioni a Spoleto non fu casuale: restaurato nel 2010 per ospitare la sezione prosa del Festival, è diventato cornice privilegiata per le sue interpretazioni teatrali più intense.

La sua attività teatrale ha spaziato da autori classici a contemporanei: Santa Giovanna di Shaw, La locandiera di Goldoni, Tre uomini per Amalia, Alcool – spettacolo autobiografico del 1999 – fino a recitare in francese in Ferdinando. Non ha mai abbandonato la scena, nemmeno negli anni più recenti.

Nel cinema ha lasciato un’impronta profonda: da Accattone di Pasolini (1961), in cui interpretava “Amore”, alla zia anticonvenzionale in Prima della rivoluzione di Bertolucci (1964), passando per Il fantasma della libertà di Buñuel (1974), Una breve vacanza di Vittorio De Sica, fino a La meglio gioventù (2003) e Quando sei nato non puoi più nasconderti (2005) di Marco Tullio Giordana. È stata anche interprete in Tosca e le altre due (2003), diretto da Giorgio Ferrara.

Numerosi i premi e riconoscimenti ricevuti in carriera, tra cui:

• David speciale (1974)

• Tre Nastri d’Argento: per Una breve vacanza (1974), L’eredità Ferramonti (1977) e La meglio gioventù (2004)

• Nastro d’Argento speciale (2015)

• Premio SIAE (1990)

• Premio Eleonora Duse (1993)

• Ciak d’Oro

Roma è stata per lei casa e palcoscenico, tra il Teatro Argentina, l’Eliseo, e il mondo del cinema, così come Spoleto è stata per anni il luogo in cui ha potuto esprimere con libertà il proprio linguaggio artistico.

Nel 2015 si è raccontata nel documentario A.A. – Professione attrice, girato tra Roma e Parigi. Nel 2023 è stata protagonista di una toccante puntata del programma Le Ragazze su Rai3, testimoniando con lucidità e ironia la propria vita e il percorso artistico di una donna che ha fatto della libertà creativa una missione.

Con Adriana Asti scompare una delle testimoni più appassionate e carismatiche del Novecento culturale italiano. Resta viva la sua voce, la sua arte, la sua eleganza. Il Festival dei Due Mondi le rende omaggio, con gratitudine e commozione.