Luca Marinelli
Fabian Jung
Una relazione per un'accademia
Anteprima Spoleto67
Dopo il successo della scorsa edizione, torna in scena Una relazione per un’accademia, spettacolo che ha segnato il debutto alla regia di Luca Marinelli con Fabian Jung, magnetico protagonista della trasposizione del racconto di Franz Kafka.
Si chiama Rot Peter la scimmia a cui Kafka dà voce nel 1917 con un racconto breve. Peter viene catturato mentre è con il suo branco, lo feriscono due pallottole. Durante la prigionia, Peter capisce: può imitare molto bene gli uomini e garantirsi la libertà. Dopo cinque anni, gli antropologi si ritrovano ad ascoltare una scimmia trasformatasi in relatore accademico. Il testo affronta in termini grotteschi la condizione di chi è costretto a vivere un’esistenza che non gli appartiene pur di conformarsi ai dettami della società e ricavarne una forma di libertà: come la stessa scimmia racconta durante la relazione, non è stata la sola ricerca della libertà a suggerire la soluzione ma la necessità.
Classe 1984, Fabian Jung originario di Münster, cresce a Lipsia per poi studiare recitazione presso l’accademia delle arti Ernst Busch di Berlino. Nel 2012 il primo incontro con Luca Marinelli getta le basi per il progetto Kafka. Le carriere dei due artisti procedono e l’idea resta in sospeso. Jung prenderà parte a varie collaborazioni teatrali, dall’ensemble di Chemnitz alla Schaubühne di Berlino, dallo Staatstheater Saarbrücken allo Schauspielhaus Hamburg, solo per citarne alcuni. Jung torna così a lavorare con Luca Marinelli sul testo di Kafka in lingua italiana per presentarlo in prima assoluta al Festival dei Due Mondi.
tratto dall'omonimo romanzo di Franz Kafka
regia Luca Marinelli
con Fabian Jung
regista assistente Danilo Capezzani
lighting designer Fabiana Piccioli
set designer Sander Loonen
coproduzione Spoleto Festival dei Due Mondi, Teatro Stabile dell’Umbria
Questo testo è uno sguardo. Sono stato colpito da questo sguardo, come da un profondo e dirompente slogan di denuncia scritto, gridato su un muro. Mi sono fermato ad osservarlo ed ho tentato di restituire le mie, le nostre emozioni. Ma assolutamente non vi dirò cosa penso di questo spettacolo. Non voglio imporvi punti di partenza di una riflessione, che sarebbe bello potesse generarsi in voi, tanto di adesione quanto di rifiuto. Quello che è importante è che faccia rumore, come un suono da decifrare.
Ma questo posso dirvelo: spero che riusciremo a porvi un amletico specchio di fronte. Siete disposte e disposti a specchiarvi? Siamo disposti e disposte a specchiarci? Ho trovato in Kafka un alleato, un amico, un militante etico con il quale avrei condiviso volentieri una passeggiata, una serata. Possiamo solo ascoltarlo, ma sarebbe bello rispondergli, ringraziarlo. Forse una messinscena può compensare questo silenzio.
Il primo approccio ad uno studio su questo spettacolo risale a due anni fa, a Berlino, quando abbiamo iniziato le prove con Fabian Jung, l’attore che vedrete in scena. Lì è cominciato, e si è anche concluso. In questo mese trascorso a Spoleto, fino ad oggi, abbiamo riaperto il lavoro. Lo abbiamo messo nuovamente in dubbio, ed infine in scena. Tengo a ringraziare le figure professionali e le anime che ho incontrato in questi giorni, che ci hanno aiutato e sono divenuti fondamentali compagni e compagne di avventura. Buona visione. E grazie.
Luca Marinelli
Si diploma all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio d’Amico nel 2009 e già l’anno seguente debutta sul grande schermo con La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo.
Nel 2012 per il ruolo nel film Tutti i santi giorni, diretto da Paolo Virzì, riceve la sua prima candidatura come miglior attore protagonista ai David di Donatello.
Nel 2014 il film Lo chiamavano Jeeg Robot, diretto da Gabriele Mainetti, gli varrà il Ciak d’oro, il Nastro d’argento e il David di Donatello come miglior attore non protagonista. Nel 2015 per il film Non essere cattivo di Claudio Caligari viene candidato per la terza volta ai David di Donatello.
Diretto dai fratelli Taviani nel film Una questione privata, riceve il Globo d’oro come miglior attore. Diverse sono le collaborazioni internazionali: Trust, del premio Oscar Danny Boyle e nel 2022 The Old Guard al fianco di Charlize Theron.
Nel 2019 per la pellicola Martin Eden diretta da Pietro Marcello riceve la prestigiosa Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile e viene candidato agli EFA come miglior attore protagonista.
Nel 2020, durante la 70° edizione della Berlinale, fa parte della giuria internazionale presieduta da Jeremy Irons.
Nel 2023, insieme ad Alessandro Borghi, riceve il Nastro d’Argento come attore protagonista per il film Le otto montagne, pellicola che nello stesso anno vince il David di Donatello come miglior film.
Nel 2024 interpreta Benito Mussolini nella serie M. Il figlio del secolo, basata sul romanzo di Antonio Scurati e diretta da Joe Wright e nello stesso anno torna al teatro curando la regia di Una relazione per un’Accademia di Kafka al Festival dei Due Mondi.
È protagonista del film Paternal Leave diretto da Alissa Jung e presentato nella sezione “Generation” della Berlinale 2025.
Nasce nel 1984 e cresce a Lipsia. Nel 2009 studia recitazione presso l'accademia d'arte "Ernst Busch" di Berlino. Nel 2012 viene invitato a un festival teatrale a San Pietroburgo dove scopre il suo interesse per le produzioni teatrali internazionali. In quel periodo incontra Luca Marinelli e nasce per la prima volta l'idea di interpretare il testo di Kafka Una relazione per un’accademia. Jung entra a far parte di un ensemble teatrale a Chemnitz, per poi lavorare in teatri come lo Schaubühne am Lehniner Platz, Staatstheater Saarbrücken, Schauspielhaus Hamburg, per citarne alcuni. Nel 2018 tiene un corso di teatro per gli studenti della scuola tedesca di Barranquilla in Colombia. Al suo rientro torna a lavorare con Luca Marinelli al testo di Kafka, per presentarlo alla 66ma edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto.
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