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Daniel Buren firma il manifesto della 64esima edizione del Festival dei Due Mondi

data di pubblicazione:
9/4/2021
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Daniel Buren, fra i massimi esponenti del panorama artistico internazionale, firma il manifesto di Spoleto64: un’immagine che richiama le celebri strisce verticali, cifra stilistica dell’artista, che furono protagoniste a Spoleto già nel 1980, in occasione del progetto “Incontri 1980: 20 interventi di artisti contemporanei a Spoleto” per cui Buren tinse a strisce bianco/rosa le scalinate della cittadina umbra.


«Le righe sono l’esito di un processo naturale iniziato verso il 1964, quando dipingevo opere astratte caratterizzate da larghe strisce verticali. Nell’autunno del 1965, in un mercatino di Parigi, trovai per caso del cotone a righe, quello usato per fare cuscini e materassi, simile ai tendoni delle terrazze di caffè e ristoranti. Fui immediatamente attratto da quel materiale, forse perché somigliava ai quadri che stavo realizzando da oltre un anno. Comprai molti metri di tessuto – la larghezza delle righe era appunto di 8,7 centimetri – e cominciai a lavorarci».


Daniel Buren nel 2022 sarà fra gli artisti ospiti di Spoleto65, con un’installazione in situ per il foyer del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, commissionata dal Festival dei Due Mondi. Stravolgere, ridefinire lo spazio attraverso l’opera d’arte che a sua volta, grazie allo spazio in cui è immersa, assume una forma e un’identità: è questo il tratto distintivo di Daniel Buren. Inventore del termine in situ, Buren interviene sullo spazio espositivo, lo modifica e gli dà nuova valenza, indagando nel profondo della dialettica tra l’opera e il suo contesto, tra l’artista e il suo pubblico.