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Monique Veaute presenta la 65esima edizione del Festival dei Due Mondi

data di pubblicazione:
11/4/2022
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Sono felice di presentare la 65ma edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto e accendere i riflettori sul cartellone che ospita le migliori esperienze performative a livello internazionale, valorizzando teatri, spazi all’aperto e luoghi non convenzionali, di cui Spoleto offre una concentrazione unica in Italia. Anche quest’anno la programmazione segue la vocazione multidisciplinare del Festival e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensa intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

La proposta musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano. Sono fiera che un’artista straordinaria come Barbara Hannigan abbia accettato l’invito di una “carta bianca” al Festival che ci permette di ascoltarla in più occasioni e per esperienze musicali diverse. Sfogliando queste pagine troverete nomi eccellenti,
dal jazz all’elettronica, dal barocco alla contemporanea. Da non perdere i concerti di mezzogiorno, con i musicisti della Budapest Festival Orchestra che presentano un omaggio del Festival a Gian Carlo Menotti e quelli dell’ensemble Sentieri selvaggi impegnato in una ampia rassegna di musica americana. A tarda sera torna la musica anche al Teatrino delle 6 con la performance di Tovel, pseudonimo del compositore Matteo Franceschini, tra sculture di pianoforti preparati ed elaborazione elettronica. E poi ci sono le voci di Angélique Kidjo, Mariza e Dianne Reeves da ascoltare in Piazza Duomo nei loro speciali concerti per Spoleto.

Tante sono le donne che ho coinvolto in questa avventura, perché credo nella forza rivoluzionaria del loro lavoro al confine tra danza, musica e teatro: trovate le esperienze artistiche di Germaine Acogny, fondatrice dell’École des Sables, o della spagnola Blanca Li, il nuovissimo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker o della regista Jeanne Candel. Con lei Samuel Achache ci conduce in una nuova esperienza di teatro musicale. Ho voluto rendere omaggio a una icona della danza contemporanea come Trisha Brown invitando la compagnia che porta il suo nome, ma non vedo l’ora che possiate scoprire il lavoro di Alexander Vantournhout, di Ayelen Parolin, di Luz Arcas e la sua compagnia La Phármaco, o di Yoann Bourgeois.

Del Teatro è sicuramente un maestro indiscusso il regista Thomas Ostermeier, mentre torna Leonardo Lidi, già conosciuto lo scorso anno e nuova voce della drammaturgia italiana. Fabio Cherstich mette in scena per la prima volta il successo letterario della scrittrice Katharina Volckmer. Davide Enia e il duo RezzaMastrella spiccano per il loro linguaggio innovativo. Intorno al cartellone ufficiale tanti sono gli appuntamenti organizzati dai nostri partner: incontri con gli artisti, premi, istallazioni d’arte fanno di Spoleto un luogo vivo della creazione artistica dei nostri giorni. Anselm Kiefer, un gigante dell’arte contemporanea, firma il manifesto ufficiale di questa 65ma edizione.

Chi ha lavorato sull’edizione 2022 del Festival di Spoleto è stato circondato da un forte e caldo sostegno di tutta la città, delle istituzioni cittadine e dei partner italiani e stranieri del Festival. Questi aiuti sono stati preziosi. Così come preziosi sono quelli del Ministero della Cultura, del Comune di Spoleto e della Regione Umbria e il loro riconoscimento del valore culturale della rassegna ci rende ancora una volta orgogliosi.


Lo staff della Fondazione Festival dei Due Mondi, infine, è animato da passione e professionalità e il loro impegno merita il mio più sincero ringraziamento.