Circa, Franui Musicbanda
Urlicht Primal Light
Gustav Mahler goes Circus
La musica di Gustav Mahler si fa linguaggio vivo di corpi e di suoni, nel nuovo spettacolo della compagnia di circo contemporaneo Circa. Una comune passione per l’universo sonoro mahleriano ha fatto incontrare il direttore artistico Yaron Lifschitz, i giovani performer di GmC Lighthouse e i musicisti di Franui Musicbanda, ensemble tirolese interprete dell’album Mahlerlieder.
Andreas Schett, membro dell’ensemble Franui, racconta: «Gustav Mahler è il nostro vicino di casa. Dobbiaco, dove Mahler trascorse le ultime tre estati della sua vita, è appena al di là della montagna rispetto al nostro villaggio d’origine, Innervillgraten. Quando ascoltiamo la sua musica sentiamo un legame con lui. Nulla è più stimolante che unire questo universo sonoro con il mondo visivo e fisico della compagnia australiana Circa».
«Ciò che Franui fa con Mahler, Circa lo fa con il circo», risponde Yaron Lifschitz. «Partiamo dalle tradizioni, in modo rispettoso ma innovativo, per trovare nuove forme di poesia. Abbiamo voluto creare una sinfonia di corpi e musica capace di emozionare».
Il risultato è una rilettura audace e poetica dell’universo di Mahler: i corpi degli artisti esplorano le trame emotive della musica in modo del tutto inedito, in un immaginifico viaggio che parla a un pubblico di tutte le età.
creato da Yaron Lifschitz e Franui Musicbanda
con il Circa Ensemble e GmC lighthouse
regia Yaron Lifschitz
direzione musicale Andreas Schett
arrangiamenti e composizione Markus Kraler, Andreas Schett
basato su Lieder di Gustav Mahler
luci Yaron Lifschitz, Mark Middleton
costumi Libby McDonnell
collaboratore ai costumi Anna Handford
direttore di produzione Mark Middleton
responsabile del suono Stefan Schett
produttore esecutivo Circa Danielle Kellie
curatore e produttore creativo Brigitte Fürle
Circa Ensemble
Jon Bonaventura, Holly-Rose Boyer, Helga Ehrenbusch, Chelsea Hall, Samuel Letch, Laya Mauelshagen, Oscar Morris, Darby Sullivan, Joshua Strachan, Christina Zauner
musica Franui Musicbanda
Johannes Eder clarinetto, clarinetto basso
Andreas Fuetsch tuba
Patrik Hofer tromba
Romed Hopfgartner sassofono soprano e contralto, clarinetto
Markus Kraler contrabbasso, fisarmonica
Angela Rainer arpa, cetra
Bettina Rainer dulcimero
Andreas Schett tromba
Martin Senfter trombone
Nikolai Tunkowitsch violino
GmC lighthouse
Lea-Lou Blaas, Jonas Brunnauer, Felix Gschwendtner, Amalia Herzog, Ksana Körner, Simon e Stefan Miller, Lina e Anna Schmarantzer, Elisabeth e Salma Shammout, Alma Wellenger, Ylvie Zopf
Training Coach Katharina Angerer
produttore esecutivo European Capital of Culture Bad Ischl Salzkammergut 2024
coproduzione European Capital of Culture Bad Ischl Salzkammergut 2024, Circa Contemporary Circus, Franui Musicbanda, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Spoleto Festival dei Due Mondi
con il patrocinio dell'Ambasciata d'Australia in Italia
prima italiana
INFORMAZIONI
I possessori di uno o più biglietti per gli spettacoli in scena al Teatro Romano potranno ritirare un numero corrispondente di biglietti per l’accesso gratuito al Museo archeologico nazionale e Teatro romano di Spoleto presso:
• Festival Box Office & Merchandising via Saffi, 12 - aperto tutti i giorni con orario 10-13/15-18, dal 23 giugno ore 10-18, dal 28 giugno ore 10-19
• Festival Box Office Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti via Vaita Sant’Andrea, 12 - aperto dal 27 giugno al 13 luglio 2025 con orario 10-13/14 –19 (lunedì chiuso)
• Biglietterie dei teatri aperte a partire da un’ora prima l’inizio degli spettacoli
Si avvisa che le date e gli orari potranno subire variazioni.
Per aggiornamenti consultare il sito www.festivaldispoleto.com
Testo di Gaia Clotilde Chernetich
A prima vista, l’accostamento tra la musica di Gustav Mahler e il circo contemporaneo potrebbe risultare a dir poco inaspettato. Eppure, questa è una di quelle circostanze in cui la fecondità, oltre alla particolarità, dell’incontro è in grado di restituire al pubblico un’esperienza che risulta tanto inattesa quanto autentica. Nell’intreccio tra le diverse discipline convocate nella collaborazione tra il regista Yaron Lifschitz, tra i più grandi innovatori del circo contemporaneo, e la Franui Musicbanda troviamo diverse dimensioni artistiche e culturali.
L’australiana Circa Contemporary Circus, compagnia fondata nel 2004 che porta in scena con i giovani performer del GmC Lighthouse in prima nazionale Urlicht Primal Light, è un’acclamata compagnia di circo, tra le più importanti a livello globale. Si tratta di un ensemble capace di coniugare con grande maestria l’acrobatica circense, la danza contemporanea e l’espressività teatrale, ognuna espressa ai suoi più alti livelli. Il repertorio di Circa, che è radicato in un sofisticato approccio alla corporeità e alla dimensione sonora degli spettacoli, conta oggi più di una ventina di titoli creati in dialogo con la tradizione musicale da camera, sinfonica e lirica. La compagnia ha sede nella regione di Brisbane, ma i suoi spettacoli sono programmati in tutto il mondo e, nel corso del tempo, hanno lasciato a bocca aperta più di due milioni di spettatori.
Franui Musicbanda, invece, è un ensemble musicale fondato nel 1993, proveniente dal Tirolo Orientale austriaco. Il nome del gruppo – che si situa a cavallo tra diversi generi tra cui il jazz, la musica popolare, la musica contemporanea e, naturalmente, la classica – è un omaggio a un alpeggio del villaggio di Innervillgraten, luogo d’infanzia della maggior parte dei suoi musicisti. Ensemble eclettico e ricercato, si potrebbe dire che Franui instauri un rapporto di “collaborazione creativa” con le composizioni originali che sono oggetto delle sue rielaborazioni. Come nel caso dei reenactement nell’ambito delle performing arts, talvolta anche qui l’opera originale viene “tradita” col fine di rivelarne nuovi aspetti. Altre volte, invece, Franui indaga e interpreta le composizioni esaltandone l’assoluta bellezza attraverso un approccio che comprende anche l’improvvisazione e la ri-composizione.
L’incontro tra questi due universi creativi è stato possibile grazie a un comune interesse per la musica di Mahler. Andreas Schett, membro dell’ensemble Franui, racconta: «Gustav Mahler è il nostro vicino di casa. Dobbiaco, dove Mahler trascorse le ultime tre estati della sua vita, è appena al di là della montagna rispetto al nostro villaggio d’origine, Innervillgraten. Quando ascoltiamo la sua musica sentiamo un legame con lui. Nulla è più stimolante che unire questo universo sonoro con il mondo visivo e fisico della compagnia australiana Circa». «Ciò che Franui fa con Mahler, Circa lo fa con il circo», risponde Yaron Lifschitz. «Partiamo dalle tradizioni, in modo rispettoso ma innovativo, per trovare nuove forme di poesia. Abbiamo voluto creare una sinfonia di corpi e musica capace di emozionare».
Urlicht Primal Light unisce, dunque, due mondi – l’Austria e l’Australia – che scopriamo essere solo apparentemente lontani. In realtà, sono uniti da una comune intenzione poetica. La qualità ricercata della musica di Franui dialoga con la scena intesa in chiave plurale, abitata da discipline – il circo, il teatro e la danza contemporanei – che si fondono l’una nell’altra. Entrambi i gruppi sono accomunati da un approccio che si potrebbe definire “extra-disciplinare”, caratterizzato dal desiderio di estendere la creatività oltre i confini canonici della propria disciplina d’appartenenza.
Ci sono molti aspetti intrinseci che il circo, la musica e il teatro hanno in comune. Le loro storie sono storicamente intrecciate, ma è soprattutto negli ultimi due decenni che si sono profondamente rinnovate, andando incontro anche a nuovi pubblici e includendo narrazioni che precedentemente erano, tendenzialmente, proprie dell’una o dell’altra disciplina. A seconda di come vengono proposti da parte degli artisti ed esperiti da parte del pubblico, il circo e il teatro, naturalmente insieme alla musica, sono espressione di una visione della cultura, dinamica e proattiva, capace di muovere il mondo e gli immaginari che esso contiene. La scena, in questo senso, può essere dunque vista, in assoluto, come un laboratorio altamente specializzato in cui si sperimenta la collisione tra particelle e nuclei culturali potenzialmente distanti, per loro natura, nello spazio e nel tempo. Seguendo questa associazione di immagini, la storia delle arti potrebbe, in effetti, essere riscritta come quell’insieme di esperienze allo stesso tempo collettive e individuali in cui, a partire dal punto di vista di ciascuno, è possibile partecipare, divertirsi, imparare, osservarsi, esprimersi, celebrarsi e, a volte, mettersi in discussione. Trasversali a un gran numero di latitudini e culture, questi “universi performativi” possono convergere mettendo in evidenza come all’audacia delle gesta circensi possa corrispondere, ponendosi sullo stesso piano, la capacità della musica di sorprendere e quella del teatro di narrare, ricordando e trasmettendo di generazione in generazione storie che il gioco della scena estrae, via via, dallo scorrere del tempo.
Ponendosi dalla prospettiva del pubblico, osserviamo come le modalità di fruizione della sala teatrale e del tendone del circo non siano, in fondo, così diverse. La stanzialità architettonica del teatro trova un perfetto contraltare nel nomadismo circense. Essi sono, entrambi, lati opposti della stessa medaglia, una medaglia che rappresenta, di fatto, l’essere umano che nella sua evoluzione ha sperimentato pregi e difetti dell’una e dell’altra condizione. Quando la semioscurità avvolge il pubblico prende il via un’esperienza che in sé contiene tutte le possibilità. In Urlicht Primal Light troviamo il tema del viaggio, nella sua doppia declinazione, quella più personale e onirica, interiore, e quella più esteriore, che ci permette di andare incontro a nuovi luoghi, lingue, suoni, profumi, ma anche corpi, movimenti e suggestioni.
Ed ecco quindi come la magia della teatralità si lascia descrivere, trasformata da un’esperienza che ne riscrive i limiti. Essere “pubblico” è come impegnarsi in un tuffo spettacolare che si esegue - di solito - restando seduti. Ci si accomoda, protetti dall’oscurità della sala, ed è come se gli occhi stessi si rendessero disponibili a veicolare immagini capaci di parlarci direttamente nel profondo, riportandoci indietro nel tempo o immaginando il futuro. Nel tempo dello spettacolo si può allora tornare ad avere gli occhi spalancati e increduli dei bambini. Accadrà ascoltando i Lieder di un colossale compositore, Gustav Mahler, che, come il circo contemporaneo di Circa, ha saputo fondere in una raffinata e sorprendente complessità elementi tratti dalla semplicità della vita quotidiana e grandi partiture per l’orchestra.
Circa Contemporary Circus è una delle compagnie più innovative e influenti al mondo. Fondata nel 2004 e con sede a Brisbane, Australia, ha conquistato la scena internazionale esibendosi in oltre quarantacinque Paesi davanti a più di due milioni di spettatori. Accolta ovunque da standing ovation, recensioni entusiastiche e sale gremite, Circa è all’avanguardia nella nuova era del circo contemporaneo australiano, ridefinendo i confini della fisicità estrema per dar vita a performance potenti e suggestive. Con una visione artistica che fonde movimento, danza, teatro e circo, la compagnia continua a esplorare e spingere oltre i limiti di questa forma d’arte. Guidata dal genio creativo di Yaron Lifschitz, Circa vanta un ensemble di artisti di straordinario talento, in grado di esprimere una poliedricità unica. La compagnia è ospite abituale dei più prestigiosi festival e teatri internazionali, da New York a Londra, da Berlino a Montreal, con esibizioni in luoghi iconici come il Brooklyn Academy of Music, il Barbican Centre, Les Nuits de Fourvière e il Chamäleon Theatre, oltre a una presenza costante nei principali festival australiani. Mossa dalla domanda “cosa è possibile nel circo?”, Circa si distingue per creazioni audaci e spettacolari che, come sottolinea The Age, “ridefiniscono i limiti a cui il circo può aspirare”. Il suo lavoro è stato celebrato dalla critica internazionale come una vera e propria rivoluzione nell’arte circense, con Les Echos che l’ha definita “una rivoluzione nello spettacolo del circo”. Oltre alla scena internazionale, Circa si impegna attivamente nella formazione delle nuove generazioni di artisti circensi. Dalla sua sede di Brisbane, organizza corsi aperti al pubblico e programmi circensi per le comunità in tutto il Queensland e in Australia. La compagnia è anche un’orgogliosa sostenitrice delle arti performative dal vivo e ha ricoperto il ruolo di Creative Lead per il programma artistico e culturale dei Giochi del Commonwealth di Gold Coast 2018.
Fra le figure più innovative e influenti della scena teatrale e circense contemporanea, laureato presso la University of New South Wales, la University of Queensland e il prestigioso National Institute of Dramatic Arts (NIDA), Yaron Lifschitz è stato il più giovane regista mai ammesso al rinomato corso di regia post-laurea dell’istituto. Da allora, ha diretto oltre ottanta produzioni, spaziando tra teatro, opera, circo e grandi eventi, portando la sua visione artistica in oltre quarantacinque Paesi e sei continenti, davanti a quasi due milioni di spettatori. Il suo lavoro è stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui sei Helpmann Awards e l’Australia Council Theatre Award. Le sue creazioni sono state presentate nei più importanti festival e teatri del mondo, tra cui il Brooklyn Academy of Music, il Barbican Centre, Les Nuits de Fourvière e il Chamäleon Theatre, oltre che nei principali festival australiani. Anche nel mondo del cinema il suo talento è stato riconosciuto, con selezioni ufficiali ai Festival di Berlino e Melbourne. Oltre alla sua intensa attività di regista e creatore, Lifschitz è stato il primo direttore artistico dell’Australian Museum’s Theatre Unit, Head Tutor in Directing presso l’Australian Theatre for Young People e docente ospite di regia al NIDA. Attualmente ricopre il ruolo di Direttore Artistico e CEO di Circa, una delle compagnie circensi più rivoluzionarie al mondo, ed è stato Creative Director di Festival 2018, il programma artistico e culturale dei XXI Giochi del Commonwealth.
Franui è il nome di un alpeggio situato nei pressi del piccolo villaggio di Innervillgraten, a 1.402 metri di altitudine, nel Tirolo Orientale austriaco, luogo d’infanzia della maggior parte dei musicisti dell’ensemble. La Franui Musicbanda suona, quasi nella stessa formazione, dal 1993 e si esibisce regolarmente nei più importanti festival e teatri d’Europa. Le loro reinterpretazioni dei Lieder di Schubert, Schumann, Brahms e Mahler hanno conquistato un vasto pubblico, ben oltre i confini dell’Austria. Il gruppo si definisce una sorta di “stazione di trasformazione” tra musica classica, popolare, jazz e contemporanea: talvolta l’originale viene esaltato nella sua bellezza, altre volte ribaltato, spogliato fino all’essenza, arricchito, rielaborato o persino sovrascritto, in un processo in cui si dissolvono i confini tra interpretazione e improvvisazione, tra arrangiamento e (ri)composizione. Per i loro spettacoli dal vivo e le produzioni di teatro musicale, Franui Musicbanda collabora frequentemente con artisti d’eccezione, tra cui il baritono Florian Boesch, il burattinaio Nikolaus Habjan, il duo viennese Die Strottern, il duo comico Maschek, l’attore Nicholas Ofczarek e molti altri.
Blanca Li
Fattoria Vittadini, Maura Di Vietri
Shahar Binyamini
Sydney Dance Company, Rafael Bonachela