A 30 anni dal debutto, Federico Tiezzi e Sandro Lombardi rimettono in scena Edipus, capolavoro di Giovanni Testori che, insieme ad Ambleto e Macbetto, compone la celebre trilogia degli Scarrozzanti.
Il protagonista è un capocomico abbandonato dai suoi attori: il primo è passato a una compagnia di cabaret, mentre l’attrice principale ha lasciato il teatro per sposare un mobiliere brianzolo. Rimasto solo, lo Scarrozzante mette in scena, sera dopo sera, l’Edipo di Sofocle, interpretando tutti i ruoli: da Laio a Giocasta, da Edipo a Dioniso, in un delirio crescente.
Nella sua rappresentazione, il confine tra mito e vita personale si dissolve: il rancore di Edipo verso Laio riflette il risentimento del capocomico verso l’attore fuggito, mentre i sentimenti per Giocasta rispecchiano l’amore-odio per l’ex compagna di scena e di vita.
La lingua di Testori è rivoluzionaria: un italiano che mescola dialetto lombardo, francese, latino e spagnolo, con echi di Ruzante. È questa inventiva linguistica a rendere Edipus un capolavoro di "teatro di poesia". Testori rappresenta un teatro in rovina, ma intriso di una forza vitale che resiste a tutto. Come dice lo Scarrozzante: “Quel teatro… existe e rexisterà contra de tutti e de tutto in fino alla finis delle finis!”.
Eclettico e visionario, a metà tra teatro e arte, il drammaturgo, artista visivo, attore e regista Federico Tiezzi dirige Sandro Lombardi nel ruolo di Edipus, interpretazione che gli valse numerosi premi e che fece dire al critico Franco Quadri, recensendo lo spettacolo: «Chi avrebbe potuto immaginare che sarebbe toccato a un toscano del Casentino divenire l’interprete ideale di Giovanni Testori?”
di Giovanni Testori
con Sandro Lombardi
e Antonio Perretta
regia Federico Tiezzi
scene Pier Paolo Bisleri
costumi Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini
produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi
in collaborazione con Fondazione Teatri di Pistoia e Associazione Giovanni Testori
INFORMAZIONI
Si avvisa che le date e gli orari potranno subire variazioni.
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Regista, drammaturgo, artista visivo. Gli studi di storia dell’arte con Roberto Salvini e Mina Gregori e la frequentazione di artisti e musicisti saranno decisivi per la sua vocazione teatrale. Come regista di prosa si afferma negli anni Settanta del Novecento tra gli esponenti di punta del Nuovo Teatro Italiano. Dopo aver segnato le stagioni del Teatro Immagine e della Post Avanguardia, negli anni Ottanta inizia a teorizzare e praticare una forma di teatro di poesia volta a coniugare drammaturgia in versi e scrittura scenica. Esordisce all’inizio degli anni Novanta nella regia lirica con Norma di Vincenzo Bellini. Da quel momento il lavoro sul melodramma si svilupperà parallelamente alla regia di prosa. Nel corso della carriera ha messo in scena testi di Aristofane, Beckett, Bernhard, Brecht, Čechov, D’Annunzio, Euripide, Forster, Luzi, Manzoni, Müller, Pasolini, Proust, Sofocle, Schnitzler, Shakespeare, Testori, e in campo lirico ha lavorato su Bizet, Corghi, Giordano, Mascagni, Massenet, Mozart, Pennisi, Puccini, Purcell, Rossini, Vacchi, Verdi, Wagner, Zandonai... Nel 2021 ha allestito al Teatro Grande di Pompei Il Purgatorio di Mario Luzi, per la celebrazione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. Del 2023 è la Medea di Euripide al Teatro Greco di Siracusa con un record di oltre centomila spettatori. Del 2024 è la Fedra di Racine nella traduzione di Giovanni Raboni. Numerosi i premi al suo lavoro teatrale e lirico.
Attore, drammaturgo e scrittore. Diretto da Federico Tiezzi, ha interpretato, tra gli altri, testi di Aristofane, Beckett, Bernhard, Brecht, D'Annunzio, Luzi, Pasolini, Pirandello, Schnitzler. Di grande rilievo i suoi spettacoli da Giovanni Testori, che hanno rivoluzionato l'immagine dello scrittore lombardo. Per quattro volte, tra 1988 e 2002, ha ricevuto il Premio Ubu per la migliore interpretazione maschile. Ha inciso su cd le Poesie di Pasolini e l’Inferno di Dante (Garzanti); Il teatro di Giovanni Testori negli spettacoli di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi (Edizioni ERI); Cleopatràs di Giovanni Testori. Le più recenti interpretazioni, unanimemente apprezzate, sono Antichi Maestri di Thomas Bernhard, 2020, Scene da Faust di Johann W. Goethe e Il Purgatorio di Mario Luzi, 2022. Con la sua prima regia ha diretto Anna Della Rosa in Erodiàs + Mater strangosciàs, 2023. Fra teatro, musica e radio ha lavorato, tra gli altri, con Furio Bordon, Arturo Cirillo, Giancarlo Cobelli, Rainer W. Fassbinder, Roberto Latini, Claudio Longhi, Mario Martone, Riccardo Muti, Giorgio Pressburgher, Carlo Quartucci, Pascal Rambert, Paolo Rosa, Giorgio Sangati, Fabrizio Sinisi, Fabio Vacchi. Ha pubblicato per Garzanti Gli anni felici, romanzo di formazione, Premio Bagutta Opera Prima 2004. Del 2009 è la pubblicazione del suo primo romanzo, Le mani sull'amore, Feltrinelli. Del 2015 Queste assolate tenebre, Lindau, sul suo lavoro con Mario Luzi.
Attore, si diploma alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Carmelo Rifici. Le prime collaborazioni lo vedono impegnato con Ennio Coltorti, Claudio Autelli, Mario Baldini e Paolo Bignamini. Tra il 2021 e il 2022 è in Doppio Sogno, da Schnitzler, con la regia di Rifici, e in M – Il Figlio del Secolo, dal romanzo di Antonio Scurati, con la regia di Massimo Popolizio. Sempre nel 2022 mette in scena il suo primo monologo, dal titolo Antonio - Vita di un guitto. A maggio del 2023 prende parte allo spettacolo itinerante Il Fabbricone di Giovanni Testori, con la regia di Andrea Chiodi. Nello stesso anno è tra i selezionati per il biennio del corso di alta formazione Teatro Laboratorio della Toscana diretto da Federico Tiezzi dove lavora con Sandro Lombardi, Roberto Latini, Francesca Della Monica, Monica Bacelli, Fabrizio Sinisi e Cristiana Morganti.
Luca Marinelli
Compagnia #SIneNOmine
Umberto Orsini, Massimo Popolizio
Giovanni Grasso, Piero Maccarinelli