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68

Amber Quartet

Concerti del pomeriggio

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Durata 70 minuti
Musica

Amber Quartet

Sinossi

Ascoltando l’Amber Quartet sentiamo incontrarsi gli echi di una tradizione millenaria e la storia della musica occidentale. Rappresentante incontrastato dell’eccellenza cinese del quartetto d’archi, dal 2005 l’Amber Quartet è stato il primo ad essere riconosciuto da istituzioni come la Escuela Superior Reina Sofia e la McGill International Academy. Ai crisantemi di Puccini rispondono i fiori sepolti di Wang Liping, compositore cinese conosciuto per le sue musiche da film. Il Quartetto per archi in sol minore di Debussy si specchia nel Totem di Zhang Zhao, che nel suo linguaggio musicale risveglia i suoni della musica popolare cinese ascoltata durante l’infanzia nello Yunnan.

Crediti

Programma

Ning Fangliang, violino

Su Yajing, violino

Qi Wang, viola

Yang Yichen, violoncello

Con la partecipazione di Matthew Rose

Produzione Spoleto Festival dei Due Mondi

ARMONIE D'ORIENTE

Giacomo Puccini

Crisantemi per quartetto d'archi

Zhang Zhao

Totem per quartetto d'archi

Rubato Largo

Moderato

Lento

Allegro

Wang Liping

Buried flowers per quartetto d'archi

Claude Debussy

Quartetto per archi in sol minore op. 10

Animé et très décidé

Assez vif et bien rythmé

Andantino, doucement expressif

Très modéré – Très mouvementé et avec passion

INFORMAZIONI

Si avvisa che le date e gli orari potranno subire variazioni.

Per aggiornamenti consultare il sito www.festivaldispoleto.com

Testo di Gianluigi Mattietti

Oltre ad un trio giovanile e alle tre sonate composte negli ultimi anni della sua vita, Debussy affrontò il genere della musica strumentale da camera solo con il Quatuor per archi. Composto nel febbraio del 1993 ed eseguito per la prima volta il 29 dicembre dello stesso anno a Parigi dal prestigioso Quartetto Ysaÿe, cui l'opera è dedicata, lasciò pubblico e critica un po' spaesati per le novità di scrittura che anticipano la svolta che condurrà al Prélude à l'après-midi d'un faune e al personalissimo, maturo stile debussyano. L'andamento fluttuante, nervoso e leggero che lo caratterizza, solo apparentemente spontaneo, è in realtà frutto di una rigorosa costruzione alla quale concorrono anche nuove soluzioni ritmiche, timbriche e armoniche, alcuni snodi modali, una forma ciclica nei quattro movimenti che si mescola con il principio della variazione. Ne risulta una struttura musicale duttile, che comprime gli sviluppi, e che basa tutto il materiale tematico su un nucleo generatore, una cellula di quattro note (sol fa re fa) subito esposte dal primo violino nel tema iniziale, dal carattere sincopato (Animé et très décidé), e che modella poco dopo, in una diversa permutazione, anche il secondo tema, cantabile ed espressivo. Nella sezione centrale questo materiale si stratifica e si addensa, con accenti potenti, lunghi crescendo e colori scintillanti. Quattro accordi pizzicati introducono lo scherzo danzante (Assez vif et bien rytmé), dominato da un tema staccato, nervoso, ripetitivo della viola, che migra tra i vari strumenti, accompagnato da una fitta trama di pizzicati, per poi ripresentarsi in varie forme, ora liriche, ora declamatorie (sulla corda più grave del primo violino), prima di frammentarsi nella coda in pianissimo. Il tema del terzo movimento (Andantino, doucement expressif), esposto dagli archi con sordina e armonizzato su un morbido pedale di re bemolle, si presenta con un carattere languido e introspettivo, ma poi accelera fino a sfociare in una sezione centrale dalla scrittura densa, carica di tensione e senza sordina. Dopo un’introduzione dal carattere improvvisativo, il finale (Très mouvementé et avec passion) si presenta come una miniera di invenzioni armoniche e timbriche, con il tema generatore che affiora sempre sotto nuove forme, fino a una coda dal carattere propulsivo (Très vif), proiettata nell’acuto e conclusa da un potente accordo di sol maggiore.

A differenza di Debussy, che ci ha lasciato solo un’opera completa, il Pelléas et Mélisande, la fama di Puccini è interamente legata alle sue opere, mentre la sua produzione orchestrale e cameristica si limita ad alcuni esercizi scolastici (tra i quali tre brevi minuetti e uno scherzo per quartetto d’archi) e altri lavori sporadici e di modeste dimensioni. Il pezzo più importante è il quartetto Crisantemi, che il compositore scrisse nel 1890, ancora all’inizio della sua carriera di operista (aveva appena debuttato con la seconda opera, Edgar). Nato in una sola notte (stando a quanto riferito dallo stesso Puccini in una lettera al fratello Michele) sull’onda emotiva della morte del principe Amedeo di Savoia, Crisantemi fu eseguito per la prima volta il 26 gennaio dello stesso anno dal quartetto Campanari, riscuotendo subito un grande successo. Si tratta di un movimento unico, con il carattere di una trenodia, in una semplice forma ternaria basata su due temi distinti. Nell’episodio principale (Andante mesto), il primo tema, in do diesis minore, si sviluppa a partire da un incipit cromatico, in pianissimo, che si apre cromaticamente con uno slancio insieme lirico e dolente e poi culmina in una perorazione dei quattro strumenti, come un grido di dolore (Sostenuto). Il secondo tema, in fa diesis minore, nella sezione centrale, è un’ampia arcata intonata all’inizio dal primo violino (con molta espressione), su un tappeto di semicrome della viola, che alla fine trascolora nella ripresa del primo tema. Tre anni più tardi, questi due temi vennero ripresi nell’opera Manon Lescaut: il primo come sottofondo orchestrale nel quarto atto, il secondo per sottolineare (nel terzo atto) il duetto in prigione tra i due sfortunati amanti.

Ai fiori e al lutto si ispira anche il quartetto Buried Flowers, derivato da una canzone di Wang Liping, composta nel 1987, come parte della colonna sonora del film Il sogno della camera rossa, e divenuta poi popolarissima in tutta la Cina. Quel film rappresenta uno dei numerosi adattamenti cinematografici tratti dall’omonimo romanzo di Cao Xueqin, scritto nel XVIII secolo durante la dinastia Qing e considerato capolavoro assoluto della letteratura cinese. Noto soprattutto come compositore di canzoni e colonne sonore, Wang Liping (nato nel 1941 a Changchun) deve la sua fama proprio alle 13 canzoni scritte per quel film, e frutto di un meticoloso studio del romanzo, dell'opera cinese, delle tradizioni musicali e delle forme poetiche di quell’epoca. La canzone Buried Flowers si basa su una poesia recitata dalla malinconica protagonista femminile, Daiyu (nel capitolo 27 del romanzo: «I fiori cadono e volano in cielo, il rosso svanisce e il profumo svanisce, chi li piangerà?»), che esprime la sua triste visione della vita. Su questi versi Wang ha composto una melodia semplice e commovente, come un lamento, che alterna due frasi diverse con sottili variazioni. Nell’arrangiamento per quartetto d’archi, realizzato da Yang Yichen, violoncellista e fondatore dell’Amber Quartet, oltre che nipote di un celebre compositore taiwanese, la prima frase di quella melodia è esposta dal violoncello, con il suo incipit puntato, lievemente echeggiata dagli altri strumenti; la seconda frase è invece affidata alla viola, con uno slancio lirico, animata da qualche cromatismo nell’accompagnamento e da accordi ribattuti, e chiusa con un motivo ripreso dalla fine della prima frase. Poi l’intera melodia è esposta dal primo violino e poi migra tra gli altri strumenti, su una trama sempre più animata, che si calma alla fine con la ripresa dall’introduzione, punteggiata da frammenti dei due temi, e con una coda delicata, in pianissimo, con il primo violino ancora in evidenza.

Molto attivo come compositore di musica per il cinema e per la televisione è anche Zhang Zhao, nato nel 1964, allievo tra gli altri anche di Guo Wenjing, autore di musiche scritte per interpreti famosi come Lang Lang e Yundi Li. Caratteristica del suo linguaggio musicale è la riscoperta del patrimonio folklorico cinese (in particolare della musica popolare dei monti Ailao, nella provincia dello Yunnan, dove è cresciuto), come dimostrano i suoi lavori più eseguiti come il concerto per pianoforte Ailao Rhapsody, Harmony of Seven Colors per orchestra tradizionale cinese, il balletto Memories of the Grasslands, l'opera The Mustard Seed Garden, il quartetto per archi Totem, composto nel 2001, che fonde stili e tecniche strumentali diverse, mescolando elementi percussivi, echi melodici e ritmici di tipo folklorico, espliciti rimandi ai quartetti di Bartók e a Petruška. Il movimento iniziale (Rubato Largo), dal carattere sospeso e dominato da un melodizzare rapsodico della viola, si collega senza soluzione di continuità al secondo movimento (Moderato), uno scherzo in 6/8, avviato da una trama di pizzicati sui quali si inserisce il tema danzante e bartókiano, esposto dal violino primo nel registro grave. Questa trama, sempre più fitta e incalzante, culmina in un denso gioco percussivo e politonale con accordi pizzicati e suoni ottenuti battendo la mano sulle corde. Il terzo movimento (Lento) prende avvio in pianissimosu un pedale grave e cadenzato del violoncello sul quale si innesta il canto mesto della viola, poi ripreso in una sorta di fugato dagli altri strumenti. Nel quarto e ultimo movimento (Allegro), è ancora la viola che intona una melopea dal sapore popolare, seguita da un motivo saltellante e fiorito del violino primo, su un ordito materico e dissonante fatto di pizzicati, bicordi con l’arco battuto, effetti percussivi sulla cassa armonica, che sfocia alla fine in una coda (Moderato), dove un breve motivo all’unisono è seguito da un gesto spettacolare con tremoli e glissati dei quattro strumenti.

Samuel Barber compose Dover Beach, per baritono e quartetto d’archi, nel 1931, quando aveva solo ventuno anni ed era ancora studente (di pianoforte, composizione e canto) al Curtis Institute of Music di Filadelfia: e lì lo tenne a battesimo, come interprete vocale, il 12 maggio 1932. Barber era stato affascinato dall’intensità introspettiva e dalla modernità della poesia Dover Beach di Matthew Arnold, che esplora il contrasto tra un tranquillo paesaggio notturno e il tumulto emotivo del poeta, la sua perdita di certezze morali e spirituali, la sua disperazione. Ne ricavò un brano contemplativo, nel quale voce e strumenti tendono a fondersi («Dover Beach è un brano molto difficile perché nessuno domina sull’altro, né la voce né il quartetto d'archi: è musica da camera») e al quale fu legato per tutta la vita, nonostante avesse ripudiato gran parte dei suoi lavori giovanili. La musica inizia in un austero re minore (Andante, un poco mosso), caratterizzato da meste armonie e da un andamento ondeggiante, che evoca la tranquillità del mare di fronte alle scogliere di Dover. La sezione centrale, in re maggiore, si sonda come un recitativo dal carattere lamentoso – «Sophocles long ago / Heard it on the Ægean, and it brought / Into his mind the turbid ebb and flow / Of human misery» (Sofocle molto tempo fa l’ha sentito nell’Egeo, e ha portato nella sua mente il torbido flusso e riflusso della miseria umana) –, ma con un graduale crescendo di tensione che culmina in un lacerante fortissimo (con agitazione) in coincidenza con l’ultima strofa – «Ah, love, let us be true / To one another! for the world, which seems / To lie before us like a land of dreams» (Ah, amore, cerchiamo di essere sinceri l’un l’altro! Per il mondo, che sembra giacere davanti a noi come una terra di sogni) – enfatizzando la visione pessimistica del poeta. Il brano si conclude con la ripresa del lento ondeggiamento iniziale, sugli ultimi tre versi della poesia: «And we are here as on a darkling plain / Swept with confused alarms of struggle and flight, / Where ignorant armies clash by night» (E siamo qui come su una pianura oscura, travolti da allarmi confusi di lotta e di fuga, dove eserciti ignoranti si scontrano di notte).

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Date & Biglietti

Biglietti: da 15€ a 30€
INFO BIGLIETTERIA
Fri
04
Jul
2025
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17:00
Teatro Caio Melisso Carla Fendi
Palazzo Due mondi
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Teatro Caio Melisso Carla Fendi
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Orari Evento
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12:00
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29 Giugno
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Biografie

Amber Quartet

Fondato nel 2005 presso il Conservatorio Centrale di Musica, l'Amber Quartet rappresenta l’eccellenza della musica da camera in Cina, segnando tappe fondamentali nella storia della musica da camera cinese. È stato il primo ensemble cinese a ottenere il massimo riconoscimento in un concorso internazionale di musica da camera, nonché il primo e unico erede cinese del leggendario Alban Berg Quartet. Inoltre, è stato il primo gruppo cinese a ricevere un finanziamento pubblico per accedere all'Instituto Internacional de Música de Cámara della Escuela Superior de Música Reina Sofía di Madrid, conseguendo il diploma con il massimo dei voti. L'Amber Quartet è anche l’unico quartetto cinese invitato all’esclusiva McGill International String Quartet Academy (MISQA) e il primo quartetto d’archi professionale incluso nella China National Art Foundation. Riconosciuto come il più influente ensemble cameristico cinese, l'Amber Quartet ha ricevuto numerosi premi, tra cui il massimo riconoscimento e il premio per la migliore interpretazione di opere contemporanee all’Asia-Pacific Chamber Music Competition, la medaglia d’argento al Chinese Golden Bell Music Competition e il primo premio al Concorso di Musica da Camera del Conservatorio Centrale. Dalla sua fondazione, il quartetto si è esibito in importanti sale da concerto in tutto il mondo, lasciando il proprio segno negli Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Danimarca, Australia, Canada, Giappone, Corea e, naturalmente, Cina. L’Amber Quartet ha suscitato grande attenzione mediatica, venendo intervistato da testate e canali di rilievo come la rinomata rivista musicale The Strad, l’agenzia Xinhua, China National Radio, ABC Radio Australia, SBS Radio Australia, Radio Nacional de España, Oberösterreichische Rundschau, Spain Euro-Chinese Times, Beijing News, Guangzhou Daily, Music Times e Club Magazine. Parallelamente all’attività concertistica, l’Amber Quartet si distingue per il suo impegno nella ricerca musicale e nell’innovazione accademica. Il suo repertorio comprende oltre cento quartetti d'archi che ripercorrono quattro secoli di storia della musica occidentale, con una particolare attenzione alla valorizzazione della musica da camera cinese. Negli ultimi anni, il quartetto ha collaborato con compositori e musicisti di musica tradizionale cinese, presentando in anteprima numerose opere che fondono elementi orientali e occidentali. Nel 2018, insieme alla professoressa Lan Pan del Conservatorio Centrale di Musica, ha dato vita al progetto di ricerca innovativo Deep Integration of Performance and Theory. Grazie ai suoi risultati artistici e accademici, nel 2019 il quartetto è stato selezionato per il programma Youth Talent Funding della China National Art Foundation. I membri dell'Amber Quartet – Fangliang Ning, Yajing Su, Wang Qi e Yichen Yang – sono docenti di musica da camera e strumenti ad arco presso il Conservatorio Centrale di Musica, e vantano numerosi successi nell’insegnamento. Oltre all’insegnamento accademico, il quartetto si dedica a iniziative di beneficenza come il High-end Music Entering College e le conferenze-concerto presso il NCPA, ricevendo ampi consensi. Inoltre, attraverso la serie Amber Quartet Concert Plus, un format innovativo che integra concerti e conferenze, il quartetto si impegna nella diffusione della musica classica, avvicinando un pubblico sempre più vasto. L'Amber Quartet si è formato sotto la guida dei professori Yun Chen e Bing Yu del Conservatorio Centrale di Musica, e di Günter Pichler dell'Alban Berg Quartet in Spagna. Ha inoltre ricevuto preziosi insegnamenti da illustri artisti di musica da camera come Gerhard Schulz, Valentin Erben, Michael Tree, Harald Schoneweg, Wolfgang Jahn e Hanxiang Gong. I membri dell'Amber Quartet suonano su strumenti italiani d’epoca, concessi generosamente in prestito dalla Hong Kong China Foundation. Il celebre produttore francese BAM sostiene il quartetto con le sue custodie per strumenti. Dal 2018, il quartetto ha firmato un accordo con l’editore G. Henle, avvalendosi del suo servizio di partiture gratuite.

Matthew Rose

Il basso britannico Matthew Rose ha studiato presso il Curtis Institute of Music prima di entrare a far parte del prestigioso Young Artist Programme della Royal Opera House di Covent Garden. Nel 2006 ha debuttato con grande successo al Festival di Glyndebourne nel ruolo di Bottom in A Midsummer Night’s Dream di Britten, performance che gli è valsa il John Christie Award. La sua carriera internazionale lo ha portato a instaurare un rapporto privilegiato con il Metropolitan Opera, dove nel 2022 ha celebrato la sua centesima esibizione. Per il Met ha interpretato ruoli di rilievo, tra cui Filippo II e il Monaco in Don Carlos, Raimondo in Lucia di Lammermoor, Claudio in Agrippina, Masetto e Leporello in Don Giovanni, Oroveso in Norma, Ashby in La fanciulla del West, Talbot in Maria Stuarda, Bottom in A Midsummer Night’s Dream, la Guardia Notturna in Die Meistersinger von Nürnberg, Frère Laurent in Roméo et Juliette e Colline in La bohème. Nella stagione 2024/25 tornerà a interpretare Fasolt in Das Rheingold per la Bayerische Staatsoper e Rocco in Fideliocon l’Opéra National de Bordeaux. In ambito concertistico, sarà impegnato con la Messa n. 3 di Bruckner con la SWR Symphonieorchester, i Songs and Dances of Death di Musorgskij con la London Philharmonic Orchestra e una serie di recital dedicati a Winterreise in tutto il Regno Unito. Tra i suoi recenti impegni operistici spiccano il debutto nel ruolo di King Marke in Tristan und Isolde per il Grange Park Opera, Baron Ochs in Der Rosenkavalier per La Monnaie, Wotan in Die Walküre per la English National Opera e il Staatstheater Darmstadt, Gremin in Eugenio Onegin per il Garsington Opera e Leporello in Don Giovanni per la Lyric Opera di Chicago. Ha inoltre interpretato Bottom in A Midsummer Night’s Dream al Teatro alla Scala, all’Opéra National de Lyon, alla Philadelphia Opera, alla Houston Grand Opera, al Metropolitan Opera e alla Royal Opera House. Tra gli altri ruoli eseguiti alla Royal Opera House figurano Pimen in Boris Godunov, Sparafucile in Rigoletto, Sarastro in Die Zauberflöte, Raimondo in Lucia di Lammermoor, Baron Ochs in Der Rosenkavalier, Timur in Turandot e Talbot in Maria Stuarda. A Glyndebourne si è distinto nei panni di Leporello in Don Giovanni, Nick Shadow in The Rake’s Progress, Callistene in Poliuto, Le Commissaire in Mesdames de la Halle e Collatinus in The Rape of Lucretia. Ha calcato i palcoscenici della Lyric Opera di Chicago come Baron Ochs in Der Rosenkavalier, dell’English National Opera come Claggart in Billy Budd e King Marke in Tristan und Isolde, della Welsh National Opera, dell’Opéra de Lille e della Bayerische Staatsoper nel ruolo del protagonista in Le nozze di Figaro, della Deutsche Oper come Grande Inquisitore in Don Carlo e Leporello in Don Giovanni, e dell’Opéra National de Bordeaux nel ruolo di Enrico VIII in Anna Bolena. In ambito concertistico, Matthew Rose si è esibito al Festival di Edimburgo, ai BBC Proms e al Mostly Mozart Festival di New York. Ha collaborato con le principali orchestre internazionali, tra cui la London Symphony Orchestra sotto la direzione di Sir Colin Davis, Daniel Harding e Michael Tilson Thomas, la Philadelphia Orchestra con Yannick Nézet-Séguin, la Los Angeles Philharmonic con Gustavo Dudamel, la Staatskapelle Dresden con Sir Charles Mackerras, la New York Philharmonic con Manfred Honeck, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Sir Antonio Pappano, la Montreal Symphony Orchestra con Kent Nagano, la London Philharmonic Orchestra con Vladimir Jurowski ed Edward Gardner, la Boston Symphony Orchestra con Charles Dutoit, la BBC Symphony Orchestra con Sir Andrew Davis, Edward Gardner, Jiří Bělohlávek e Marc Minkowski, la Rotterdam Philharmonic con Richard Egarr, la Deutsches Symphonie-Orchester Berlin con Kent Nagano e il Wiener Konzerthaus con Pablo Heras-Casado. Tra le sue recenti esibizioni spiccano la Messa Glagolitica con la London Philharmonic Orchestra diretta da Edward Gardner, la Missa Solemnis con l’Orchestre Révolutionnaire et Romantique sotto la guida di John Eliot Gardiner, la Sinfonia n. 9 di Beethoven e la Messa dell’Incoronazione di Mozart con la Gürzenich-Orchester Köln diretta da François-Xavier Roth, il Christus nella Passione secondo Matteo con Arcangelo ai BBC Proms sotto la direzione di Jonathan Cohen, il Messiah diretto da Reinhard Goebel e la Passione secondo Giovanni con la Swedish Radio Symphony Orchestra diretta da Daniel Harding. Appassionato interprete liederistico, si è esibito alla Wigmore Hall di Londra, al Kennedy Center di Washington, alla Carnegie Hall di New York, al Concertgebouw di Amsterdam, a Snape Maltings ad Aldeburgh, a Brighton e nei festival internazionali di Chester e Cheltenham. Attualmente è direttore artistico di Folkestone on Song, iniziativa volta a promuovere il canto e la musica vocale nella comunità di Folkestone e dell’East Kent. Tra le sue registrazioni più acclamate figurano Winterreise con Gary Matthewman e Schwanengesang con Malcolm Martineau (Stone Records). Il suo ultimo album da solista, Arias for Benucci, è stato realizzato con Arcangelo e Jonathan Cohen per l’etichetta Hyperion. Ha inoltre partecipato a incisioni di Guillaume Tell e Tristan und Isolde con Antonio Pappano, Billy Budd con Daniel Harding (vincitore di un Grammy Award per la Miglior Registrazione d’Opera), Bel Canto Arias con Natalie Dessay ed Evelino Pidò, Messiah con Stephen Cleobury e il Choir of King’s College (EMI), A Child of Our Time di Tippett e L’enfance du Christ di Berlioz con Sir Colin Davis (LSO Live), e Lieder di Liszt con Iain Burnside (Signum). Le sue interpretazioni in DVD includono Nick Shadow in The Rake’s Progress e Mr Flint in Billy Budd da Glyndebourne, nonché Polifemo in Acis and Galatea dalla Royal Opera House (Opus Arte). Da sempre impegnato nel sostegno alle nuove generazioni di artisti, Matthew Rose ha collaborato come consulente artistico del Lindemann Young Artist Programme del Metropolitan Opera e ha tenuto masterclass per il Britten Pears Young Artist Programme, il Curtis Institute, l’Académie de Royaumont, la Juilliard School, la Manhattan School of Music, il Trinity Laban e la Chautauqua Institution. Nel 2017 e 2018 ha diretto il suo corso estivo Scuola di Belcanto in Italia e nel 2025 tornerà per condurre masterclass a Spoleto.

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